
Come ristrutturare la propria casa per un'abitazione meno impattante sull'ambiente.
Settimana scorsa abbiamo parlato di casa sostenibile, quali sono i fattori da considerare sia per una nuova costruzione, sia per una ristrutturazione e come muoversi fin dal principio per ottenere un'abitazione poco impattante sull'ambiente, ma senza necessariamente partire da zero con la bioedilizia. Oggi continuiamo il nostro viaggio verso la casa ecologica, approfondendo il passaggio successivo alla ristrutturazione: la scelta dell'arredamento.
Facciamo una premessa: ormai ne sentiamo parlare sempre di più ed è importante prestare attenzione alla questione del greenwashing. Di cosa si tratta? Quando un'azienda, per appropriarsi della clientela interessata all'ecologia e fare profitto, dichiara che i suoi prodotti sono naturali, “green”, ecosostenibili, ma è solo una finta facciata, allora si tratta di greenwashing. Non è facile destreggiarsi tra queste realtà e capire chi stia mentendo e chi sia autentico, ma un primo passo è informarsi online, leggere chi sono i produttori, dove si trovano, se online hanno ben descritto la loro policy verso sostenibilità ed etica. Dove trovarla? Di solito esistono pagine come “Mission” o “About” e se non trovi proprio nulla online, forse non è un'azienda così trasparente come vuol far credere.
Non vogliamo abbattere l'umore, bisogna solo prestare un pochino di attenzione e fare le proprie scelte con consapevolezza; ma ora passiamo all'argomento che davvero ti interessa: cosa si intende con arredamento eco-friendly? Un armadio, una sedia, un tavolo e un divano possono essere eco sostenibili se lo sono durante tutto il loro ciclo di vita, dal progetto, alla produzione e anche allo smaltimento finale. Come? Devono essere progettati per durare nel tempo e non fatti apposta per essere cambiati dopo poco tempo, questo porterebbe ad una situazione similare alla fast fashion, quindi molto lontana dal minor impatto ambientale. Sempre nella fase di ideazione, devono essere anche preferiti materiali atossici, che risparmiano risorse naturali e, nel caso del legno, certificati FSC. Si può optare per il legno locale della tua zona, il bamboo, il sughero, la canapa e/o la bioplastica. Questi stessi materiali devono essere riciclabili alla fine della loro vita, quindi anche il sistema di smontaggio deve essere possibile: materiali che non si possono separare, finiranno nell'indifferenziata. Un'ultima caratteristica? Questi arredi devono avere un packaging che eviti l'accumulo di plastica, imballaggi inutili, rotoli di nastro adesivo e pellicole.
Sembrano tante cose tutte insieme, ma non è niente di impossibile! Esistono varie tendenze che possono aiutarti a trovare qualche pezzo d'arredo che renda unica la tua casa, in modo ecologico:

- Zero Waste Design: ormai la filosofia zero waste ha la sua fama, ma nel design è ancora all'inizio e speriamo che prenda piede sempre più. Di cosa si tratta? Sono mobili che alla fine della loro vita non creeranno un rifiuto, quindi biodegradabili, ma manipolati durante la produzione per renderli più longevi; oppure prodotti realizzati da scarti di produzione, evitando anche qui la formazione di rifiuti.
- Upcycled Materials: similare allo zero waste, questa corrente vede il recupero di oggetti rotti che solitamente verrebbero buttati, ma che cambiano la loro destinazione d’uso diventando elementi d’arredo unici nel loro genere.
- Low Impact Living: se pensi che le proposte qui sopra siano un po' fuori dagli schemi per te e vorresti rimanere su qualcosa di più “standard”, molte aziende più conosciute propongono prodotti con basso o nullo impatto ambientale, realizzati con vernici e colle naturali che rispecchiano in pieno le normative europee sulla sostenibilità. A questa filosofia si legano aziende come Ikea, Kartell, SCAB Design e tanti altri. In questa categoria rientrano, banalmente, anche la lampadine a basso consumo, per farti un'idea di quanto sia estesa questa scelta. Non è vero che è più difficile trovare prodotti sostenibili o che costino di più, non smettere di informarti!
- Vintage e Second Hand: è vero che ci sono moltissimi parallelismi con il mondo della moda, ma è una contaminazione perfetta per chi vuole vivere in modo meno inquinante! Per il mondo vintage rientrano tutti quegli arredi del passato (non per forza usati!) che ancora oggi si adattano perfettamente alle nostre case e spesso sono quel tocco in più di stile, allontanandoci dai mobili tutti uguali dei magazine di interni. Abbiamo dedicato un intero articolo allo stile vintage e ti consigliamo di dargli una lettura per lasciarti ispirare! Cos'è, invece, il second hand? Si tratta di mobili usati, trovati in qualche mercatino o regalati da amici e parenti. Bisogna prestare attenzione in questi casi, specialmente se è per un acquisto, perché non è sempre facile riconoscere la qualità o meno di un pezzo di arredamento. È anche importante aggiungere che tutto si può trasformare! Hai visto uno scrittoio storico che ti fa impazzire, ma è di un colore che proprio non c'entra niente con la tua casa? Se non sei un'amante del fai da te affidati ad un restauratore di mobili, altrimenti armati di carta vetrata, vernice con certificazione EU Ecolabel (non vorrai mica rendere tutto inutile con una vernice tossica, vero?) e rivoluziona il mobilio.
Noi di Ndesign siamo a tua disposizione per una consulenza e per accompagnarti durante i tuoi acquisti, teniamo particolarmente all'argomento e ci stiamo circondando di professionisti che lavorano rispettando la natura, restaurando mobili antichi o usando prodotti atossici e non inquinanti. Non temere, scrivici per qualsiasi domanda!
