Ndesign x l'ecologia: scopriamo cosa inquina la nostra casa e come intervenire (parte 2).

Settimana scorsa abbiamo iniziato ad approfondire una tematica per noi fondamentale e di cui si parla ancora troppo poco, ovvero l'inquinamento domestico. Abbiamo visto i vari fattori che incidono sui livelli di inquinamento dell'aria interna e li riportiamo anche questa settimana perché li stiamo approfondendo di volta in volta.

  1. L'isolamento della casa e i rivestimenti tossici
  2. Abitudini inquinanti (impianti a gas, fumo di tabacco, uso di prodotti chimici)
  3. L'inquinamento esterno (anche sonoro)
  4. L'inquinamento di origine terrestre (gas radon)
  5. Campi elettromagnetici

Come è chiaro, oggi vediamo nel dettaglio ciò che riguarda le abitudini inquinanti, ovvero tutto quello che non ci permette di respirare un'aria pulita in casa e che è da imputare a noi stessi. Al primo posto si trova il gas domestico che comunemente si pensa non essere poi così pericoloso, ma che nella realtà produce sostanze volatili durante la combustione e che in locali ristretti non fa bene alla nostra salute. Una ricerca eseguita al Rocky Mountain Institute* in Colorado dice che l'uso di fornelli a gas, specialmente in cucine in cui non c'è sufficiente ventilazione, può portare ad emissioni di monossido di carbonio e biossido di azoto con valori ben più alti di quelli consentiti dalla legge per l'inquinamento atmosferico. Cucinando si produce molto vapore acqueo che riduce il tasso di ossigeno nell'aria, questo, abbinato alla quantità elevata di monossido di carbonio può alterare il battito cardiaco e causare lentezza nei riflessi. Le prolungate esposizioni al biossido di azoto, invece, sono un grande rischio per la salute delle persone, in particolar modo per i bambini, portando a casi di asma e altre malattie respiratorie. Come intervenire? Sicuramente aprire la finestra mentre si cucina o installare una buona cappa di aerazione sopra al piano cottura può aiutare, ma gli effetti migliori si avranno sostituendo i fornelli con un piano ad induzione.

Secondo punto, forse banale da specificare, è il problema che deriva dal fumo di tabacco. Quest'ultimo contiene una moltitudine di sostanze chimiche diverse, tra cui gas velenosi come monossido di carbonio, ammoniaca, formaldeide e benzopirene. Il problema per le case è che il fumo di sigaretta rimane sospeso nell'aria per circa 500 ore prima di depositarsi, impregnando tessuti, specialmente se sintetici, e arredi. Aprire le finestre non basta, bisognerebbe proprio evitare di fumare.

Arriviamo ora all'ultimo, ma non per incidenza sull'aria di casa, fattore inquinante: l'uso di prodotti chimici per le pulizie domestiche. La scomoda verità è che l'aria interna non è mai così tossica come dopo le pulizie di casa. Che paradosso, non trovi? Certo, ne siamo inconsapevoli nonostante l'altissimo tasso di malattie respiratorie in crescita costante. Com'è possibile non rendersene conto? Crediamo alle pubblicità che sponsorizzano un prodotto “verde” o “naturale” senza poi nemmeno chiederci cosa contenga davvero. Ogni giorno viene lanciato sul mercato un nuovo prodotto e la scelta al supermercato è veramente infinita, ma noi consumatori abbiamo un potere che spesso sottovalutiamo: siamo noi a decidere cosa vogliamo vedere sugli scaffali, in base agli acquisti che facciamo. Se tutti smettessimo di comprare prodotti tossici, non potrebbero che toglierli definitivamente. Ora ti starai chiedendo: cosa c'è di così inquinante?

  • Disgorgante per tubature: contiene potenti agenti corrosivi alcalini come l'idrossido di sodio e l'idrossido di potassio che distruggono le falde acquifere e l'ambiente che viene a contatto con queste acque di scarico. Inoltre provoca problematiche alle vie respiratorie, soprattutto ai polmoni.
  • Detergente multiuso: ammoniaca, glicole etilenico, sodio ipoclorito e fosfato trisodico, sono solo alcuni dei componenti di questo mix terribilmente tossico. L’uso ripetuto può causare un’irritazione anche grave della cute, degli occhi, delle prime vie respiratorie.
  • Detersivi per la lavatrice: composti chimici alcalini corrosivi, come il carbonato di sodio, che inquinano dai 50 agli 80 litri di acqua potabile, oltre al fatto che rimangono intrappolati tra le fibre dei vestiti e vengono quindi a contatto diretto con la pelle provocando reazioni allergiche.
  • Candeggina: contiene sodio ipoclorito che è un gas altamente tossico e che, come già visto, è anche all'interno di moltissimi detergenti spray. Può provocare irritazione e corrosione delle membrane mucose oltre a causare alopecia tossica acuta. Infine è particolarmente pericoloso per le persone con patologie cardiache e asma.
  • Deodoranti per l'ambiente: sono composti di fragranze sintetiche quasi tutte tossiche e molte delle varietà di profumatori in spray contengono idrocarburi (isobutano e propano) e butano. Tutti prodotti cancerogeni, neurotossici e che provocano malattie autoimmuni e asfissia.

Ci fermiamo qui con la lista, ma si può andare avanti a lungo. Eri a conoscenza di questi componenti così tossici? Ci si è dimenticati che la casa potrebbe essere splendente e profumata anche usando solo prodotti naturali e atossici, ma nell'immaginario comune, ormai, l'idea di pulito è proprio associata a quell'odore chimico derivante dai prodotti appena elencati. Dove si possono comprare prodotti naturali, per davvero? Esistono negozi di prodotti biologici, ma si può anche produrre tutto in casa con pochi ingredienti acquistabili in qualsiasi supermercato. Esempio? Acqua, bicarbonato, aceto e acido citrico. Oltre ad acquisti sostenibili, consigliamo sempre di arieggiare la casa sia durante le pulizie, sia alla fine di esse e non per pochi minuti. È essenziale riuscire ad eliminare quell'odore chimico di pulito, ne va della nostra salute.

* il Rocky Mountain Institute è un'organizzazione statunitense che si occupa di ricerca, pubblicazione, consulenza e studio nel campo generale della sostenibilità, con speciale riguardo alle innovazioni per l'efficienza energetica.

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