Dal 1 gennaio 2021 in Italia tutte le nuove abitazioni dovranno essere “nearly Zero Energy Building” (nZEB), ovvero a quasi zero consumi. Come saranno?

Con la pubblicazione dei Decreti Ministeriali del 26 giugno 2015 anche in Italia sarà obbligatorio che tutti gli edifici costruiti dal 2021 siano a consumo quasi zero, come previsto dalla Direttiva europea 2010/31/UE in materia di “prestazioni energetiche degli edifici”. Il modello di casa passiva sarebbe appropriato per rispondere a queste esigenze ed è già utilizzato in Germania dagli anni '80, mentre in Italia non riesce a prendere piede, forse per la difficoltà di abbinarsi agli stili architettonici mediterranei, essendo molto nordico. Il termine “passiva” indica una tipologia di edifici che non richiede alcun impianto di riscaldamento tradizionale, come caldaie, termosifoni o sistemi analoghi; il calore interno in una casa passiva è ottenuto dal sole, dalle persone e dalle apparecchiature presenti, che devono essere sufficienti a fornire l’energia necessaria per il riscaldamento invernale.

Architetture nZEB e casa passiva sono leggermente diverse, però, ed è importante fare una distinzione. La prima si riferisce a tutti quegli edifici che hanno una altissima capacità energetica e, quindi, con un bassissimo impatto ambientale e costi di gestione quasi nulli. La richiesta quasi nulla di fabbisogno energetico fa sì che l’alimentazione della casa possa essere garantita da energia proveniente da fonti rinnovabili. Una casa passiva ben progettata e ben realizzata, invece, ha la capacità di autogestire il comfort interno anche senza l’abbinamento di impianti.
La fase progettuale è la più importante, agendo su fattori come l'orientamento dell'edificio, la distribuzione dei serramenti e l'ombreggiamento. Se l'intero sistema è fatto correttamente, il fabbisogno termico per il riscaldamento e il raffrescamento sarà inferiore ai 15 kWh/mq per anno, ovvero circa dieci volte meno rispetto ad una casa tradizionale.La verità è che, definiti gli standard che variano in rapporto alle zone climatiche, risulta che una casa passiva non sia vincolata solo ai climi freddi e si può replicare, con alcuni accorgimenti di tipo progettuale, a qualsiasi latitudine. Quali accorgimenti attuare per una casa a zero consumi? Il soggiorno è meglio disporlo preferibilmente verso sud o sud/ovest, per massimizzare gli apporti di calore e luce nei mesi freddi. Le superfici trasparenti sono ridotte, specialmente verso nord, per ridurre le dispersioni di calore verso l’esterno e la copertura è inclinata in maniera ottimale per la captazione dei raggi del sole da parte dei pannelli fotovoltaici e termici. Nelle zone con climi miti, come nel centro Italia, gli standard nZEB possono essere rispettati solo prevedendo schermature per evitare il surriscaldamento estivo che porterebbe ad un consumo eccessivo per il raffrescamento delle stanze.
Per gli interni delle case nZEB due sono le alternative principali che si prospettano: i sistemi attivi e quelli passivi. La prima soluzione, al di là delle scelte stilistiche, prevede moderni sistemi di gestione integrata degli impianti, i sistemi domotici, che attraverso la regolazione automatizzata e controllata anche da remoto di luci, impianti di climatizzazione ed elettrodomestici permette di ottenere nello stesso tempo il massimo comfort e la massima efficienza energetica.

La seconda soluzione per gli interni è quella di utilizzare sistemi passivi e materiali idonei. Le serre solari sono utilizzate per accumulare il calore del sole nei mesi invernali; i materiali naturali ed ecocompatibili, come il legno o l’intonaco in terra cruda o a calce, favoriscono il comfort interno equilibrando l’umidità dell’aria. Il legno è inoltre un materiale perfetto per il comfort acustico degli ambienti.

I vantaggi di una casa a zero consumi sono moltissimi e non si fermano solo a sostenibilità e risparmio energetico, ma si avranno anche case con un comfort interno equamente distribuito, altamente duraturo nel tempo e con costi che vengono riassorbiti negli anni. Una casa nZEB è anche versatile, non ci sono infatti vincoli progettuali alla composizione architettonica, ma solo indicazioni per realizzare soluzioni tecnologiche efficaci. Infine, da non sottovalutare, con una casa passiva si ha la certezza di rispettare gli standard grazie ad una certificazione e una targa che si potrà applicare sull'edificio.
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