Undicesimo capitolo di una guida per architetti e designers che non vogliono perdere l'occasione di visitare le migliori architetture nel mondo.

Qualche settimana fa abbiamo visto la prima parte di questo splendido ArchiTravel a Torino, oggi proseguiamo concentrandoci sulla zona “nord” della città. Se soggiorni in centro, puoi utilizzare queste due parti per visitare l'architettura della città proprio in due giorni, altrimenti ti consigliamo di muoverti con calma e goderti più tempo nel capoluogo piemontese!

Eravamo rimasti in piazza Carlo Emanuele II, al lussuoso Hotel NH Collection Torino Piazza Carlina, e non andremo molto lontano da qui con la nostra prima tappa di oggi: Palazzo Valperga Galleanidi Canelli di Barbaresco, che durante il restauro ha deciso di trovare un nome più adatto alla nostra epoca, ovvero The Number 6. Dimora nobiliare costruita nel 1663 e ampliata successivamente che oggi ha visto l'intervento dell'architetto Luca Petrone del gruppo Building, congiuntamente con la Soprintendenza ai Beni Architettonici e culturali del Piemonte, il quale ha valorizzato l'edificio rendendolo un condominio contemporaneo di 36 appartamenti e altrettanti box interrati, una SPA e una palestra a servizio del condominio. Ospita inattesi pezzi di design, opere contemporanee e installazioni d’arte pubblica, specialmente nel suo cortile interno, visitabile da tutti.

Ci spostiamo a piedi in piazza Castello per andare a visitare l'importantissimo Teatro Regio: questo ha origini barocche, ma è stato edificato come Teatro del Re solo nel 1740, dopodiché ha visto diverse impronte architettoniche nel corso dei secoli, fino a quando un violento incendio lo distrusse completamente nel 1936. Il concorso indetto nel 1937 per la sua ricostruzione non portò a nulla di fatto, solo nel 1965, infatti, l'incarico venne affidato a Carlo Mollino e agli ingegneri Marcello e Adolfo Zavelani Rossi. La facciata settecentesca nasconde l'edificio di Mollino e l'accesso al Teatro è differito attraverso un sistema di atri su diverse altezze fino al grandioso foyer di dimensioni mozzafiato, con scale e passerelle che portano a tutti e quattro i suoi piani. La sala principale, restaurata nel 1994 su progetto di Roberto Gabetti e Aimaro Isola, contiene 1.582 posti, distribuiti tra la platea e la corona di 31 palchi. Al fine di incrementare la prestazione acustica della sala, è stato introdotto un nuovo rivestimento in legno di faggio, che ricopre pavimento, pareti e palchi, il boccascena è stato radicalmente trasformato e i rivestimenti delle poltrone sono stati sostituiti con velluto rosso.

Proprio alle spalle del Teatro Regio, andiamo a visitare il nuovo hub culturale di Torino: ARTiglieria – Contemporary Art Center. Nato come “Reale Accademia” nel 1679 per la formazione di giovani nobili alla vita di corte , è diventata poi accademia militare e sede dell'esercito, fino ad essere abbandonata al degrado e poi riqualificata ultimamente. Il complesso apre su una corte interna imperdibile, trasformata in uno spazio di sport e creatività da un’opera dello street artist Tellas: la vista dall’alto del “Blooming Playground”, nel cuore antico della città, è fra le immagini simbolo della trasformazione contemporanea di Torino. Il resto dell'edificio, invece, vede attività della fondazione no profit che lo gestisce, eventi temporanei di arte e design e anche lo svilupparsi di atelier per artisti.

Ci spostiamo ora al crocevia tra corso Regio Parco e corso Verona, dove i membri di Progetto Diogene, in collaborazione con il Comune di Torino e la rete GTT (Gruppo Torinese Trasporti), hanno attrezzato un tram color argento ormai in disuso per diventare un'interessante residenza d'artista con cucinino, bagno, letto e spazi per la creatività. Dal 2009 è sede operativa del gruppo e ospita anche mostre ed eventi. Non si può proprio perdersi questa perla!

Raggiungiamo a piedi la Nuvola Lavazza (2018) in via Bologna 32, nuova sede dell'omonima azienda e anch'essa simbolo della rinascita di Torino che dobbiamo assolutamente vedere come esempio di architettura contemporanea perfettamente riuscita. Trenta mila metri quadrati di uffici e una nuova piazza con un'area archeologica che mette in luce i resti di una basilica paleocristiana scoperta durate i lavori. Le facciate curve della Nuvola, progetto dell’architetto Cino Zucchi, danno nuova vita all'area, ma vogliono anche essere uno stimolo alle idee per chi lavora in questo edificio, massimizzando il comfort e riducendo i consumi energetici. La nuova architettura ha ottenuto infatti la certificazione Leed di livello Platinum, il riconoscimento più alto previsto dal sistema che valuta le prestazioni energetico-ambientali degli edifici.

Un altro buon approccio contemporaneo, ma questa volta su un edificio degli anni Trenta, lo troviamo in via Piossasco 29/B, alla Noire Gallery. A dispetto del nome, la galleria d'arte contemporanea è completamente bianca e luminosa, con enormi vetrate storiche, derivanti dal Gruppo Finanziario Tessile che qui aveva sede, che perfettamente si integrano nella facciata ristrutturata. Fondata nel 1983, la galleria si concentra su approcci interdisciplinari basati sullo spazio, specialmente nella creazione di opere site specific in cui gli artisti sono invitati a confrontarsi con l'ex spazio industriale. Non solo una ristrutturazione rispettosa della storia dell'edificio, quindi, ma anche una galleria che sprona gli artisti a trovare nuovi equilibri tra passato e presente.

Spostandoci facilmente con i mezzi, ma senza allontanarci troppo dal centro città, raggiungiamo un luogo dalle grandi potenzialità che era stato abbandonato per molto tempo e che è ora punto di riferimento per un territorio in cambiamento: Cascina Fossata (2019). Da una vecchia cascina del XVII secolo tutelata dalla Soprintendenza, si è dato vita ad un progetto enorme che prevede non solo il restauro e il risanamento conservativo dell'edificio storico, ma anche un ampliamento per la realizzazione di residenze collettive temporanee, un supermercato, un ristorante, un centro formazione, nuovi servizi di vicinato e spazi per co-working, senza dimenticarsi di un'area verde con orti urbani.

Similare nell'essere punto di riferimento per una zona di Torino, c'è anche il CX Turin Regina, un progetto del 2021 che ha totalmente riqualificato una ex casa editrice religiosa in un hotel per studenti con aree collettive, come un ristorante e una palestra, dai colori vivaci e le texture accattivanti. All'imbocco di corso Regina Margherita, a due passi dal fiume Po, ospita anche uno splendido rooftop che permette una vista suggestiva della città e che ti consigliamo assolutamente di visitare.


Per le ultime tappe attraversiamo il fiume e ci allontaniamo leggermente dal centro città, ma soprattutto ci rilassiamo un momento riconnettendoci col nostro respiro presso il Centro Yoga Adi Shakti. Sì, stiamo ancora parlando di architettura, non temere! Si tratta, infatti, di un edificio del Novecento che ha visto l'intervento di Giubergia - Griglio Architetti nel 2020 per una ristrutturazione delicata e che favorisce la concentrazione: la scelta si è orientata verso colori naturali, neutri che si armonizzano perfettamente con gli ambienti essenziali e le luci soffuse. Uno spazio così ben studiato nei dettagli, rilassante e in cui ci si sente proprio agio immediatamente, che praticare meditazione qui è un obbligo.

Le strade ripide collinari e le villette singole di via Lomellina hanno ispirato + Studio Architetti nella creazione di una casa su palafitta in pieno stile americano, come a San Francisco, ma senza l'oceano. Siamo davanti a Casa Lomellina, progetto del 2021 e omaggio all’architettura “decostruttivista” americana. L'effetto sospeso della casa è dato dall'uso di materiali differenti: la base, infatti, è fatta da listelli di legno che nascondono la struttura portante e danno un senso di leggerezza, la parte superiore è invece in cemento a vista, intonaco e vetro, con alcune insenature nella struttura dove trovano spazio delle aree verdi.

Ci avviamo verso l'ultima tappa di questo ArchiTravel di Torino andando sulle alture di Pino Torinese dove sorge Casa Y dello studio F:L Architetti. Non è sempre visitabile e bisognerà organizzarsi in base alle date possibili, ma è una perla di architettura contemporanea che ricorda moltissimo le ville di Richard Neutra con i suoi due volumi sovrapposti in calcestruzzo. Nel volume inferiore trovano posto uno studio, una biblioteca e un’area wellness, mentre il livello superiore accoglie la zona giorno e le camere, messe in costante dialogo con la natura grazie anche all'enorme “binocolo” di vetro che si protende verso il paesaggio circostante. Interni ed esterni racchiudono tutto il fascino minimalista del momento, utilizzando materiali allo stato grezzo, come il cemento, il corten e il legno.

Siamo già a undici capitoli di questa rubrica dedicata ai viaggi di architettura! Ti sei perso/a i precedenti? Li trovi tutti qui: Le cantine del Piemonte, Ginevra, Vico Magistretti a Milano, Firenze, Toscana, Gio Ponti a Milano, Vicenza, Como, Studio BBPR a Milano e Barcellona.

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