
Diciassettesimo capitolo di una guida per architetti e designers che non vogliono perdere l'occasione di visitare le migliori architetture nel mondo.
Era inevitabile soffermarsi con un ArchiTravel su Reggio Emilia e i suoi dintorni, specialmente perché non ci siamo passati con il nostro ultimo itinerario sull'Emilia Romagna e anche perché pochi giorni fa abbiamo pubblicato il nostro progetto di una villa a schiera proprio in questa città emiliana.
Vedremo 13 tappe imperdibili per chi vuole visitare le architetture contemporanee della zona, ma ricordiamo che due tappe aggiuntive le abbiamo già viste con l'articolo dedicato a Santiago Calatrava, a Reggio Emilia si trovano infatti i suoi spettacolari ponti e la stazione dell'alta velocità che ogni volta ci lasciano senza parole.
Prima tappa di questo itinerario è un misto tra architettura, ingegneria e parco naturale: il Porto Turistico Regionale di Boretto è senz’altro il più attrezzato e caratteristico del tratto del fiume Po emiliano, progettato già nel 1947 è essenziale punto di attracco e sosta per l’imbarco/sbarco passeggeri delle motonavi in transito sul grande fiume. Inoltre è un ottimo luogo per ammirare gli ecosistemi e paesaggi della zona, rimanendo a filo dell'acqua. Consigliato in special modo durante i tramonti, dove gli scorci naturali diventano suggestivi.
In una mezz'oretta di auto raggiungiamo Castelnovo di Sotto, più precisamente andiamo su Strada Gazzo e raggiungiamo la Casa sulla Morella, una residenza privata che purtroppo potremo vedere solo da fuori, ma che ne vale assolutamente la pena. L’edificio riassume con estrema coerenza e funzionalità i concetti basilari di un approccio bioclimatico al progetto, rileggendo i principi costruttivi delle architetture rurali locali in un linguaggio chiaramente modernista, ottenendo una casa passiva che, per effetto della geometria del portico, delle ampie superfici vetrate a sud e degli oscuramenti scorrevoli, anticipano l’apertura all’irraggiamento del sole invernale e la protezione dal sole estivo pomeridiano. Un perfetto esempio di casa sostenibile!
Arriviamo ora a Reggio Emilia, partendo da quanto c'è di più famoso in questa città: il Parmigiano Reggiano. In via J. F. Kennedy, 18 troviamo la Nuova sede del Consorzio del Parmigiano Reggiano, progettata da Guido Canali nel 1977. Questo edificio è caratterizzato da due volumi paralleli e una lunga rampa d'accesso con una struttura portante a vista che permette la creazione di numerosi scorsi prospettici sull'edificio e il contesto in cui è inserito. La sede del Consorzio ha funzioni multiple: una zona che assomiglia a un caseificio, la sala prova del Parmigiano Reggiano, l’auditorium e poi gli uffici e gli ambienti per gli incontri. L'architetto e il committente hanno collaborato per realizzare un edificio che fosse attento alle condizioni di chi vi lavora, creando un dialogo tra interno ed esterno, lasciando che il verde entrasse visivamente nella fabbrica, insieme alla luce.
Praticamente di fronte alla sede del Consorzio, in via Fratelli Cervi 66, troviamo lo Stabilimento Max Mara realizzato nel 1957 su progetto di Pastorini e Salvarani e successivamente ampliato. Qui non solo vediamo un edificio industriale innovativo per concezione spaziale e funzionale, ma al suo interno vi troviamo la collezione di arte contemporanea Maramotti, ossia un'esposizione di oltre duecento opere rappresentative delle principali tendenze artistiche italiane e internazionali dal 1945 a oggi. L'architettura, comunque, si fonda sul massimo sfruttamento della luce naturale e sulla creazione di spazi estremamente versatili e adattabili alle diverse funzioni, in cui la struttura modulare è svincolata e indipendente dalle partizioni interne.
Ci avviciniamo di più al centro storico, non solo per gustare qualche piatto tipico sublime, ma anche per visitare gli uffici, studi e show-room delle Manifatture del Nord che troviamo in via Regina Elena, oggi sede dell'agenzia provinciale del territorio. Nel 1990 l'azienda tessile che operava in questo edificio aveva necessità di eseguire un ampliamento e ha quindi ristrutturato un edificio esistente, con un nuovo centro polifunzionale su quattro piani, innovativo ed efficiente. Le ampie superfici vetrate per i due piani di uffici sono studiate per restituire al meglio la vista dei colori dei tessuti e dei modelli, nel rispetto delle esigenze di una efficace illuminazione naturale.
Architettura interessante per il suo legame con la luce naturale è anche Villa Galaverni, su viale Magenta, al civico 3. Progettata da Valeriano Pastor ed Eugenio Salvarani, questa villa, a partire dal muro perimetrale, si sviluppa ad elica, attorno al tetto a falde e al camino. All’interno, una successione di piani sfalsati e una sequenza di spazi si sviluppano a spirale attorno alla scala circolare. L’edificio ricorda una chiocciola, raccolta e chiusa su se stessa, illuminata dalla luce naturale dei lucernari che interrompono la struttura verticale costituita da nervature cementizie. Molto originale, non è vero?
Probabilmente è ora di fare una piccola pausa e rilassarci, quindi perché non fermarci ad ammirare il Caffè Arti e Mestieri in centro? Tra le ultime opere realizzate da Pietro Porcinai nel Novecento, questo giardino raccolto nel cuore del palazzo che ospita anche lo showroom Max Mara, racchiude in uno spazio di ridotte dimensioni la complessità che il grande paesaggista sapeva infondere in ogni sua realizzazione, risultando intimo e accogliente ben oltre la mera funzione di distesa estiva di un locale di pregio della città, diventando a tutti gli effetti una vera e propria oasi pubblica nella bella stagione. I grandi volumi della sala da pranzo del locale, invece, sono frutto di importanti firme dell’architettura d’interni e del design, sobri e contemporanei, aperti su luminose vetrate che dialogano con il verde esterno.
Proseguendo lungo via Emilia, storica strada romana che attraversa il centro storico della città, è possibile visitare i Chiostri Monumentali di San Pietro, un ex complesso monastico cinquecentesco restaurato recentemente: il Chiostro piccolo è caratterizzato da un impianto tipicamente rinascimentale di impronta brunelleschiana; di gusto completamente diverso è il Chiostro grande, influenzato dal modello di Palazzo Te a Mantova; di fronte al complesso monumentale si trova il Laboratorio Aperto, nuovo edificio che si collega alle ex scuderie e che unisce un spazio di co-working, un laboratorio che ospita diverse iniziative culturali e un bar caffetteria; oltre alla riqualificazione degli spazi ad uso cortile che insistono tra i fabbricati, riscoprendone il ruolo di attraversamento urbano, di spazio di relazione, di luogo nuovamente restituito alla città.
Il nuovo edificio dei laboratori, a un solo piano con ballatoio, definisce il completamento e la chiusura a nord del complesso, ed è improntato alla massima flessibilità interna. La facciata sud favorisce il massimo apporto dell’illuminazione naturale controllata attraverso un sistema in policarbonato e listelli di legno, da cui emergono le testate dei setti in calcestruzzo per denunciare la scansione degli spazi interni. Il recupero della Scuderia ha portato alla luce l’antica tessitura muraria grazie ad una velatura a calce in un dialogo materico con l’adiacente calcestruzzo dilavato, ricercando un’equilibrata relazione tra antico e contemporaneo.
Poco lontano, nell'area dominata dal Parco Innovazione, visitiamo gli spazi delle ex Officine Meccaniche Reggiane, quarta fabbrica italiana nel ‘900. Oggi le Reggiane sono considerate il più grande laboratorio di street art d'Europa. Anche se parte dei capannoni sono ancora inagibili, è possibile ammirare grandi murales sul perimetro dell’area, nei riqualificati Capannoni 17, 18 e nel Tecnopolo.
Uscendo ora dal centro storico di Reggio Emilia, andiamo in viale Murri 9, presso il Museo dell'Arcispedale Santa Maria Nuova. Un luogo importantissimo per il settore medicale anche grazie all'ampliamento architettonico realizzato: nuova sede del Museo della storia ospedaliera costituito da un ricco repertorio di materiali lapidei, pittorici ed arredi provenienti da svariate sedi; oltre che sede del Centro Italiano Storia Ospedaliera quale archivio storico-scientifico; sala conferenze per l’aggiornamento del personale medico ed EBM (Evidence Based Medicine) room, ossia un'aula utilizzata per corsi di formazione sul governo clinico. L’annesso edificio rustico ricollegato al palazzo attraverso un percorso aereo introduce alla Biblioteca scientifica dell’Ospedale, sede non solo delle sezioni di consultazione (più di 12.000 volumi) ma anche del Fondo Storico.
Dirigendoci verso sud, ci fermiamo ad Albinea, a visitare la Biblioteca Pablo Neruda e Nuovo Centro Civico, sede simbolo di rinnovamento dei servizi alla comunità, combinata al recupero del patrimonio esistente costituito dalla ex scuola materna, alla rivalutazione paesaggistica del fronte nord dell'abitato, e alla consapevole volontà di operare scelte concrete di risparmio energetico. L'edificio è totalmente autonomo da un punto di vista energetico grazie all'utilizzo di sole fonti di energie rinnovabili, oltre ad una copertura verde del nuovo padiglione che avvicina l'architettura al giardino attorno. Un altro esempio molto interessante di edificio sostenibile!

A Scandiano, invece, andiamo a vedere la Cappella dell'Ospedale Magati perché è uno splendido modello di ristrutturazione sobria e semplice, ma molto d'effetto grazie alla scelta dei materiali e allo studio dell'illuminazione naturale e artificiale. Serve una piccola sosta qui, ma è un progetto scenico molto originale e d'impatto.
Ultima tappa, anch'essa breve, ma piacevole, è la nuova sede della "Graniti e Fiandre" a Castellarano: qui potremo apprezzare il progetto dell'headquarter con il connubio tra materiali opposti (vetro e mattone a vista), ma anche la produzione di gres porcellanato di alta qualità.
Siamo già a diciassette capitoli di questa rubrica dedicata ai viaggi di architettura! Ti sei perso/a i precedenti? Li trovi tutti qui: Emilia Romagna, Sud della Francia, Luigi Caccia Dominioni a Milano, Lussemburgo, Bruxelles, Torino, Le cantine del Piemonte, Ginevra, Vico Magistretti a Milano, Firenze, Toscana, Gio Ponti a Milano, Vicenza, Como, Studio BBPR a Milano e Barcellona.