Nono capitolo di una guida per architetti e designers che non vogliono perdere l'occasione di visitare le migliori architetture nel mondo.

Era da un po' che non facevamo proseguire la rubrica ArchiTravel, l'ultima volta eravamo a Milano a scoprire le migliori architetture di Vico Magistretti. Oggi, invece, vogliamo farti lasciare l'Italia per scoprire alcune meraviglie che i nostri vicini svizzeri possiedono, specialmente ti facciamo viaggiare a Ginevra, lungo le sponde del lago omonimo. Il nostro consiglio, come sempre, è di salvarti questo articolo così da trovarlo facilmente quando deciderai di partire alla scoperta della Région Lémanique.

L'itinerario parte dal Musée Etnographique de Genève (MEG) che è stato ampliato nel 2014 dallo studio d’architettura di Zurigo Graber Pulver Architekten AG, vincitore del concorso nel 2008. Il nuovo edificio, che amplia di ben 2.000 mq il già importante spazio espositivo esistente, emerge nella corte del vecchio museo con un corpo metallico la cui facciata inclinata su più piani si eleva su cinque livelli. All’interno trovano spazio un ampio atrio, due sale conferenze, un auditorium da 250 posti, una sala cinematografica, una biblioteca, una sala musica, un ristorante e negozi.

Seconda tappa è nel quartiere Villereuse, in Rue Saint-Laurent 2-4 dove troviamo una delle sorprendenti creazioni dell'architetto svizzero Le Corbusier: l'edificio “La Clarté” (1931-1932). D'impatto potrà sembrare un vecchio edificio di poco valore, ma è un'opera d'avanguardia che negli anni Trenta era quasi impensabile, si tratta di un prototipo di moderna edilizia prefabbricata. Quarantacinque appartamenti con doppia altezza e una grande varietà di dimensioni e arredi, senza necessità di strutture portanti interne: è, infatti, costruito interamente con elementi standard, su un'intelaiatura di profilati in acciaio elettro-saldati e conformi a un rigido modulo di colonne, travi e finestre. Questo scheletro metallico lascia libertà totale di progettazione degli interni.

A piedi, o con il bus, attraversiamo il Pont du Mont Blanc e poi andiamo a scoprire, sotto di esso, il Passage flottant du Mont-Blanc (2001): ovvero una passerella pedonale che evita il passaggio sulla strada principale, collegando la banchina di Bergues con il terminal dei traghetti. Una chiatta d'acciaio posta al centro della prima campata del ponte per le autovetture e collegata alla riva con delle passerelle snodate e cavi d'acciaio per impedire il trascinamento dalla corrente. La sua geometria stretta e alta alle estremità, appiattita e svasata al centro, è ottenuta con i fianchi in calcestruzzo che la sera si illuminano con toni caldi, creando un'atmosfera unica. Consigliamo, infatti, di tornarci anche di sera!

Con il bus numero 6, raggiungiamo in pochi minuti Rue de Lyon e proseguiamo a piedi sulla traversa, Rue Lamartine, per visitare l'ampliamento architettonico dell'asilo nido “Le Gazouillis” (2009). La costruzione della villa all'interno del parco Geisendorf risale al 1877, trasformata poi in asilo negli anni Quaranta e nel 2009 viene lanciato un bando di concorso per l'ampliamento della struttura. Omar Trinca Architecte vince il primo premio con il suo progetto che vuole preservare lo "spirito del luogo", ovvero conservare gli alberi esistenti e creare un edificio in costante interazione con il contesto, specialmente con la città e i suoi edifici. La sua estensione della villa è quindi un monolite in cemento, sviluppato su due piani con le finestre incorniciate di legno, mentre all'interno le pareti e i soffitti sono dipinti di bianco per illuminare le stanze.

Camminando per una decina di minuti, andiamo ora a vedere un quartiere stravagante che vuole richiamare Gaudì con i suoi edifici colorati e ricurvi: Le Schtroumpfs (1982-1984), ovvero il mondo immaginario dei Puffi. Progettati dagli architetti svizzeri Christian Hunziger, Robert Frei e Georges Berthoud, i quattro edifici Schtroumpf contengono 170 appartamenti in affitto sovvenzionati dalla città e anche alcune piccole attività commerciali. Un luogo divertente e imperdibile se ci si trova in zona!

Andiamo verso il lungo lago per visitare la chiesa de la Sainte Trinité (1994), ossia una curiosa chiesa sferica di circa 20 metri di diametro, rivestita di granito rosa. Progettata dall'architetto Ugo Brunoni, è l'ultima chiesa cattolica romana costruita nella regione ginevrina. Il globo è sormontato da un campanile diviso in quattro che diventa lucernario e da una croce sopra di esso. La luce naturale entra quindi direttamente dal cielo, rimanendo chiusa ai lati sul traffico e sulla città.

Prendendo il tram si raggiunge in pochi minuti il Centre International de Conférences Genève (CICG) dove si svolgono conferenze e congressi di fama internazionale, con eventi da oltre 2000 persone. Grazie a un sistema di pareti mobili, la plenaria è modulabile a piacere, andando ad adattarsi a qualsiasi evento. L'edificio risale al 1973, progettato dall'architetto svizzero Alberto Camenzind, noto a livello internazionale come architetto capo e condirettore dell'Esposizione nazionale di Losanna del 1964.

Nella stessa zona ci sono altre due architetture che dobbiamo necessariamente vedere, la prima di queste è la sede centrale dell'OMM (Organizzazione Meteorologica Mondiale) del 1995. Un edificio in vetro e acciaio di nove piani che si connette bene al tessuto cittadino ma che, soprattutto, beneficia della massima illuminazione naturale. Rino Brodbeck e Jacques Roulet sono stati scelti per costruire il nuovo edificio dopo aver vinto il concorso dedicatovi, questi hanno attribuito grande importanza all'utilizzo razionale ed efficace dell'energia e della luce disponibili, senza compromettere l'ambiente. Una delle caratteristiche più notevoli dell'edificio consiste nella doppia facciata, che al tempo stesso funge da rivestimento isolante e da sistema di ventilazione. Con ogni probabilità non si potranno vedere gli uffici interni, ma sappi che al nono piano c'è un bar accessibile e che ha una splendida vista panoramica sul lago.

Non potevamo certo saltare uno dei palazzi più iconici e importanti della città: il Palazzo delle Nazioni. Considerato uno dei più importanti centri diplomatici del mondo, è anche sede di molte istituzioni politiche, economiche e scientifiche internazionali. È possibile prenotare visite guidate di questo splendido palazzo del XX secolo, scoprendo ogni cosa sulla sua costruzione e sulle attività diplomatiche che qui vi si svolgono, oltre alla storia del concorso per la sua costruzione di questo edificio che ha dato il via al movimento moderno dell'architettura dopo l'esclusione di Le Corbusier (modernista) e la vittoria di Henri-Paul Nénot, in stile Beaux-Arts. Nel 2019, inoltre, è stata riaperta la Sala XIX dopo il rinnovo curato dallo studio milanese Peia Associati, chiamata ora Sala Qatar, riportando, come d'usanza, il nome del Paese che ha fatto la donazione per la ristrutturazione. Per questo progetto è stata posta l'attenzione sull'inclusione, rendendo tutti i posti accessibili tramite sedia a rotelle oltre ad una dotazione tecnologica di dieci cabine per la traduzione simultanea, tra cui una dedicata agli interpreti del linguaggio dei segni.

Abbiamo visto quindi una città che sa essere contemporanea, ma anche con qualche accenno alla storia dell'architettura, sicuramente legata all'ambiente e alla sostenibilità. Ci sei mai stato o vorresti andarci? Faccelo sapere qui sotto nei commenti!

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