Primo capitolo di una guida per architetti e designers che non vogliono perdere l'occasione di visitare le migliori architetture nel mondo.

Incastonata tra il mare e le montagne, Barcellona è famosa per la sua mescolanza di architettura gotica, moderna e contemporanea. Sono ormai famosissimi i migliori edifici gotici della città, le perle del Gaudì, ma non solo. Questo itinerario vuole, invece, esplorare quegli edifici moderni e contemporanei che non tutti conoscono che si scorgono dalla vista panoramica dall’alto del Parc Güell e che incuriosiscono volendone approfondire la storia. Sono edifici speciali, spesso attirano l'attenzione con i loro colori e sono tutti progettati da grandi architetti. Pronti a scoprirli?

Hotel Porta Fira – Difficile non notare queste due torri di rosso fiammante che si trovano nella zona Hospitalet de Llobregat, area fieristica e business di Barcellona, leggermente fuori dal centro. Ventisei piani di grattacielo progettati dall'architetto giapponese Toyo Ito, ispirato dalla forma dei fiori di loto, ma con un accentuato carattere avanguardista che gli ha permesso di vincere l'ambìto premio Emporis nel 2010 di miglior grattacielo al mondo.

Palau Sant Jordi – Avvicinandoci al centro città, troviamo uno dei capolavori dell'architettura moderna. Su progetto di Arata Isozaki, esso è stato inaugurato nel 1990, diventando l'arena principale per le Olimpiadi del 1992. Con un'acustica ineguagliabile, oggi è utilizzato soprattutto per eventi e congressi.

Torre de Comunicacions de Montjuic – Proprio vicino a Palau Sant Jordi si trova la famosa fiamma olimpica di Santiago Calatrava. Con i suoi 136 metri di altezza, si distingue dalle altre torri di telecomunicazione grazie alla sua forma olimpica che la rende anche una meridiana. Diventata un’opera simbolo così importante da essere rappresentata nei trofei dei vincitori del Gran Premio di Spagna di Formula 1 dal 2006 al 2010.

Fundaciò Joan Mirò – La fondazione nasce nel 1975 con l'obiettivo di conservare e valorizzare le opere di Joan Mirò. È stato il primo museo di arte contemporanea in città e doveva essere una novità anche dal punto di vista architettonico: progettato da Josep Lluís Sert, in collaborazione con lo stesso Joan Mirò, ne risulta un edificio razionalista, luminoso e dal forte legame con il territorio mediterraneo.

Padiglione di Barcellona – Il Padiglione di Barcellona si trova sul Montjuic ed è una vera e propria meta di pellegrinaggio per architetti e designers di tutto il mondo. È stato costruito nel 1929 da Ludwig Mies Van Der Rohe per rappresentare la Germania durante l'esposizione internazionale di Barcellona. Manifesto dell'architettura razionalista, venne introdotta per la prima volta la “pianta libera”, ovvero una planimetria studiata per uno spazio con poche pareti, fluido e quasi totalmente vetrato sull'esterno. Il tetto è completamente piano, sostenuto da pilastri cruciformi cromati e sottili che danno una forte impressione di leggerezza. Le poche pareti interne sono pietre pregiate, come marmi antichi e onice. Una volta smontato, alla fine dell'esposizione, quest'edificio ha talmente segnato la storia dell'architettura che un gruppo di architetti catalani ha deciso di ricostruirne uno identico nel 1980.

Museo di Arte Contemporanea di Barcellona (MACBA) – Proseguendo nel nostro itinerario, arriviamo nel quartiere di El Raval, dove un grande museo di vetro e alluminio bianco riempie di luce i dintorni, diventando luogo di spazi aperti e ritrovo. Ispirandosi al MoMA di New York, Richard Meier ha disegnato un edificio che risalta sui palazzi storici adiacenti, aderente alla facciata principale si nota la rampa per raggiungere le sale espositive ai piani più alti. Le gallerie sono spazi illuminati naturalmente attraverso una serie di lucernari ricavati nella copertura piana e dotati di frangisole. L'edificio è stato costruito con particolare attenzione alla selezione di personale del posto, coinvolgendo la comunità locale: El Raval è una delle aree più povere di Barcellona, un'ottima iniziativa che ha fatto apprezzare maggiormente questa nuova architettura.

Suites Avenues – Arrivando nel famoso Passeig de Gràcia, si trova un altro progetto di Toyo Ito. Costruito nel 2009, questo singolare edificio trasforma un complesso di uffici in lussuosi appartamenti turistici. Si distingue per la sua facciata ondulata, omaggio alla Pedrera di Gaudì che si trova lì di fronte, riprende forme della natura e il suo colore perlaceo riflette il sole in base all'ora del giorno. Un edificio lussuoso e d'avanguardia che si integra facilmente nel tessuto urbano di Barcellona.

Ponte Bac de Roda – In un itinerario di architettura spagnola non poteva certo mancare un ponte di Santiago Calatrava. Ispirandosi alle curve e alle forme del corpo umano, egli ha costruito questo ponte per permettere un passaggio sopra alla ferrovia, ma anche per collegare la città con il quartiere di Sant Andreu. Fa parte dei preparativi della città per le Olimpiadi del 1992 ed è vincitore del premio FAD per l'architettura nel 1987.

Torre Agbar – La Torre Agbar, progettata dall'architetto francese Jean Nouvel e completata nel 2005, è un edificio slanciato e conico che è diventato simbolo contemporaneo della città. È l'edificio più alto di Barcellona con i suoi 143 metri di altezza. Costruita per ospitare la sede dell'azienda idrica municipale, la forma vuole richiamare un geyser zampillante. Alla base del palazzo, infatti, si trova anche una vasca d'acqua che lo circonda come un fossato. L’unica porzione visitabile è l'ingresso dell'edificio, il resto è privato, ma ne vale comunque la pena: le piccole finestre permettono a sottili fasci di luce di entrare, molto suggestivo. Di giorno la sua facciata colorata richiama le piastrelle trencadís impiegate da Gaudí, ma di notte, sfumature rigorosamente blaugrana si susseguono all’esterno grazie alle luci LED incorporate nella struttura.

Disseny Hub – Accanto alla Torre Agbar e alla sua verticalità, questo edificio vi dialoga in modo suggestivo grazie al suo sviluppo orizzontale. Sede del Museo del Design e progettato da MBM Architectes, vuole diventare monumento del design senza però rubare la scena alle opere esposte all'interno. Inaugurato nel 2014, è un capolavoro di contemporaneità e sostenibilità. Si sviluppa su cinque piani, ma utilizza la maggior parte dei suoi metriquadri per aree verdi pubbliche. Proprio qui fuori si trova anche un'installazione artistica di David Torrents, ovvero un'opera che si attiva attraverso la voce e che si illumina grazie ai LED nella pavimentazione della piazza.

Mercat dels Encants – Nella stessa piazza dei due edifici precedenti si trova anche questo storico mercato delle pulci, ristrutturato nel 2008 attraverso un concorso di architettura bandito dal Comune. Il progetto vincitore è quello di Fermín Vázquez: un tetto coperto di specchi disposto su piattaforme a diversi livelli che diventa un meccanismo di riflessione della città all'interno del mercato.

Hotel ME – Proseguendo sull'Avinguda Diagonal risalta subito all'occhio un ago di metallo che spicca verso il cielo, un gioiello di vetro che spacca l'orizzontalità della città, si tratta dell'Hotel ME progettato da Dominique Perrault. Sono due volumi uniti tra loro: un edificio cubico e una torre di 120 metri che sembra scomposta longitudinalmente in due. Quest'ultima è sede delle 259 camere, mentre l'altro volume è dedicato ai servizi dell'hotel. Il design degli interni si basa sulle viste meravigliose che ogni camera offre, sia sulla città, sia sul mare. Non fermatevi all'esterno e provate a chiedere la gentilezza di farvi visitare gli interni, a volte sanno essere molto accondiscendenti.

Parc del Forùm – Arrivati in fondo alla Diagonal, praticamente sul mare, si trova il Parc del Forùm e tutta una serie di architetture contemporanee da scoprire. Primo fra tutti sicuramente risalta il Museu Blau, Museo di Storia Naturale, disegnato dallo studio svizzero Herzog & De Meuron. Un edificio triangolare, rivestito in acciaio inox che con la sua texture evoca i riflessi del mare. In contrasto ai suoi colori bluastri e scuri, si trova la nuova Torre Telefònica Diagonal 00 di Enric Massip. Vincitrice del premio LEAF Award nel 2011 come miglior edificio commerciale, è una torre bianca, rivestita anch'essa in acciaio, e in continuo dialogo tra interno ed esterno grazie ai fasci di luce che entrano nella struttura. In perfetta sintonia con quest'ultima si trova anche il Centre de Convencions Internacional de Barcelona, progettato da Josep Lluís Mateo per far entrare quanta più luce naturale possibile. È stato costruito nel 2004 per ospitare il Forum Universale delle Culture organizzato dall'UNESCO. Simbolo della sostenibilità e dell'innovazione di tutta la zona del Forùm è sicuramente l'enorme pannello solare vicino al mare.

El Peix D'Or – Costeggiando il mare e tornando verso il centro, si arriva al Port Olímpic, dove si trova una delle “follie” di Frank Gehry. Una struttura che è via di mezzo tra scultura e palazzo: un enorme pesce luccicante che può essere visto anche da molto lontano e che sembra galleggiare sul mare. Da vicino è subito chiaro che il pesce dorato è in realtà vuoto al suo interno, si tratta infatti di una struttura in acciaio color bronzo che al tramonto diventa impossibile non fotografare. È uno dei simboli più iconici progettati in occasione delle Olimpiadi.

Edificio del Gas Natural – Arrivati alla Barceloneta si nota subito questo palazzo high-tech destinato ad uffici e disegnato dagli architetti Enric Miralles e Benedetta Tagliabue. Venne pensato come simbolo di sostenibilità, e ciò diventa subito evidente quando si notano i numerosi pannelli solari che rivestono parte dell'edificio. Le finestre sono ad alta efficienza energetica, garantendo una migliore gestione dell'energia e della temperatura e portando l'edificio a vincere il prestigioso premio Quatrium per l'edificio corporativo più innovativo.

Giunti a questo punto, in spiaggia a Barcellona, non vi rimane che buttarvi nel mare blu e godervi qualche ora di sole, magari con un buon cocktail in mano. Domani potreste fare un itinerario di Gaudì e delle sue creazioni, sicuramente imperdibili se non le avete mai viste.

Questo itinerario delle architetture moderne potete farlo in una giornata, muovendovi con i mezzi e senza visitarne gli interni.

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