Ndesign x l’ecologia: scopriamo cosa inquina la nostra casa e come intervenire (parte 2).
Settimana scorsa abbiamo iniziato ad approfondire una tematica per noi fondamentale e di cui si parla ancora troppo poco, ovvero l’inquinamento domestico. Abbiamo visto i vari fattori che incidono sui livelli di inquinamento dell’aria interna e li riportiamo anche questa settimana perché li stiamo approfondendo di volta in volta.
Come è chiaro, oggi vediamo nel dettaglio ciò che riguarda le abitudini inquinanti, ovvero tutto quello che non ci permette di respirare un’aria pulita in casa e che è da imputare a noi stessi. Al primo posto si trova il gas domestico che comunemente si pensa non essere poi così pericoloso, ma che nella realtà produce sostanze volatili durante la combustione e che in locali ristretti non fa bene alla nostra salute. Una ricerca eseguita al Rocky Mountain Institute* in Colorado dice che l’uso di fornelli a gas, specialmente in cucine in cui non c’è sufficiente ventilazione, può portare ad emissioni di monossido di carbonio e biossido di azoto con valori ben più alti di quelli consentiti dalla legge per l’inquinamento atmosferico. Cucinando si produce molto vapore acqueo che riduce il tasso di ossigeno nell’aria, questo, abbinato alla quantità elevata di monossido di carbonio può alterare il battito cardiaco e causare lentezza nei riflessi. Le prolungate esposizioni al biossido di azoto, invece, sono un grande rischio per la salute delle persone, in particolar modo per i bambini, portando a casi di asma e altre malattie respiratorie. Come intervenire? Sicuramente aprire la finestra mentre si cucina o installare una buona cappa di aerazione sopra al piano cottura può aiutare, ma gli effetti migliori si avranno sostituendo i fornelli con un piano ad induzione.
Secondo punto, forse banale da specificare, è il problema che deriva dal fumo di tabacco. Quest’ultimo contiene una moltitudine di sostanze chimiche diverse, tra cui gas velenosi come monossido di carbonio, ammoniaca, formaldeide e benzopirene. Il problema per le case è che il fumo di sigaretta rimane sospeso nell’aria per circa 500 ore prima di depositarsi, impregnando tessuti, specialmente se sintetici, e arredi. Aprire le finestre non basta, bisognerebbe proprio evitare di fumare.
Arriviamo ora all’ultimo, ma non per incidenza sull’aria di casa, fattore inquinante: l’uso di prodotti chimici per le pulizie domestiche. La scomoda verità è che l’aria interna non è mai così tossica come dopo le pulizie di casa. Che paradosso, non trovi? Certo, ne siamo inconsapevoli nonostante l’altissimo tasso di malattie respiratorie in crescita costante. Com’è possibile non rendersene conto? Crediamo alle pubblicità che sponsorizzano un prodotto “verde” o “naturale” senza poi nemmeno chiederci cosa contenga davvero. Ogni giorno viene lanciato sul mercato un nuovo prodotto e la scelta al supermercato è veramente infinita, ma noi consumatori abbiamo un potere che spesso sottovalutiamo: siamo noi a decidere cosa vogliamo vedere sugli scaffali, in base agli acquisti che facciamo. Se tutti smettessimo di comprare prodotti tossici, non potrebbero che toglierli definitivamente. Ora ti starai chiedendo: cosa c’è di così inquinante?
Ci fermiamo qui con la lista, ma si può andare avanti a lungo. Eri a conoscenza di questi componenti così tossici? Ci si è dimenticati che la casa potrebbe essere splendente e profumata anche usando solo prodotti naturali e atossici, ma nell’immaginario comune, ormai, l’idea di pulito è proprio associata a quell’odore chimico derivante dai prodotti appena elencati. Dove si possono comprare prodotti naturali, per davvero? Esistono negozi di prodotti biologici, ma si può anche produrre tutto in casa con pochi ingredienti acquistabili in qualsiasi supermercato. Esempio? Acqua, bicarbonato, aceto e acido citrico. Oltre ad acquisti sostenibili, consigliamo sempre di arieggiare la casa sia durante le pulizie, sia alla fine di esse e non per pochi minuti. È essenziale riuscire ad eliminare quell’odore chimico di pulito, ne va della nostra salute.
* il Rocky Mountain Institute è un’organizzazione statunitense che si occupa di ricerca, pubblicazione, consulenza e studio nel campo generale della sostenibilità, con speciale riguardo alle innovazioni per l’efficienza energetica.
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